Con l'ultimo aumento prezzi sigarette moltissimi fumatori sono passati automaticamente al consumo di tabacco sfuso, soprattutto i giovani, che sono molto più incentivati a prepararsi da se le proprie sigarette. D'altronde è facile, si comprano i filtri, le cartine e il tabacco e si inizia a sperimentare e a prendere manualità nell'arte del rollare. Negli ultimi due anni però anche il prezzo del tabacco è aumentato notevolmente e il guadagno in termini economici è diventato davvero minimo, se lo si paragona a qualche anno fa. Fondamentalmente è successo che prima il tabacco veniva acquistato da pochissimi fumatori, poi piano piano la fascia di fumatori si è spostata verso i trinciati ed ovviamente lo Stato ha cercato di equilibrare i prezzi, tanto per le sigarette confezionate quanto per i tabacchi sfusi.
Con il tempo i prezzi andranno a lievitare ulteriormente fino a quando molto probabilmente "fumare" diventerà un vizio per pochi, o cosa più probabile, si incentiveranno le azioni criminali e di contraffazioni, già piuttosto evidenti nel nostro mercato. Alcuni dicono che l'aumento dei prezzi incentiverà le persone a smettere di fumare, altri sostengono che al contrario, i fumatori saranno più invogliati a consumare sigarette seppur a caro prezzo. Io personalmente ritengo che il fumo è un vizio fin troppo diffuso e l'aumento dei prezzi non porterà una riduzione drastica dei consumatori ma incentiverà ulteriormente il mercato illegale nella diffusione di sigarette contraffatte. In questo modo lo Stato perderà soldi sia dalla vendita di sigarette, sia nel settore sanitario, perché è evidente che prodotti contraffatti e realizzati con chissà quali norme, causeranno molte più problematiche a livello di salute.
A mio avviso per sanare le casse dello Stato bisognerebbe ricorrere ad altre vie, ma d'altronde, se fossi un non fumatore, probabilmente mi andrebbe bene così. Questione di punti di vista? :)