Pubblicità Antifumo e Qualche Pensiero a Riguardo

L’importanza di diffondere pubblicità antifumo nel modo giusto
Ogni anno le associazioni dei non-fumatori intraprendono grandi campagne e pubblicità antifumo per sensibilizzare la popolazione ed incentivare i fumatori a smettere. Alcune risultano vincenti, altre creano piuttosto scalpore discostando di conseguenza l’attenzione dal problema principale, come quella adottata dall’associazione di difesa dei non fumatori francese che attraverso immagini ambigue e discriminanti ha sollecitato numerose proteste a causa del contenuto sessuale indicato dallo spot.ù
Questa presentazione del prodotto è stata realizzata con il plugin AAWP.
La violenza psicologica negli spot antifumo
Secondo le nuove direttive, già adottate da alcuni Stati, la parola d’ordine è quella della “violenza psicologica“, ovvero, sbattere sui pacchetti immagini macabre di tumori e danni del fumo in modo da demotivare il fumatore ad acquistare il suo pacchetto di sigarette e la sua busta di tabacco. Secondo loro questo “attacco visivo” dovrebbe essere funzionale alla causa, ridurre il numero di fumatori, incentivare i giovani a spendere i loro soldi in caramelle piuttosto che in sigarette, ma io sono un po’ perplesso a dire il vero.
E forse lo siete anche voi. Insomma, un fumatore già collaudato da anni, non bada molto al pacchetto o alla confezione di tabacco. Forse i giovanissimi restano un po’ interdetti e magari ci pensano su due o tre volte prima di iniziare a fumare, ma la maggior parte dei fumatori è di età avanzata ed inoltre, la TV e il cinema ci hanno abituato ad immagini molto più crude e macabre, quindi credo che l’efficacia di una campagna del genere, sia comunque molto relativa.
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Però mi domando, perché non mettono delle belle immagini simili anche sugli alcolici? Sai che bello poi andare al supermercato e comprare la tua solita birra con sopra una fantastica foto di una cirrosi epatica? Ma che poi, se una campagna del genere fosse davvero efficace e tutti di colpo smettessimo di fumare, lo Stato come coprirebbe le spese derivanti da 11 milioni di fumatori che quotidianamente vanno ad aumentare le Casse?
Ironia a parte, ritengo sia giusto diffondere pubblicità antifumo perlomeno per indurre i fumatori a fare un uso più moderato e consapevole del tabacco, ma d’altro canto credo che questa propaganda abbia l’effetto contrario sulla popolazione più giovane. A mio papere sarebbe più utile evitare pubblicità con così ampia diffusione e focalizzare le campagne su fasce della popolazione più specifiche. I giovanissimi tendono a interpretare il messaggio di divieto come una sorta di sfida e di incentivo a iniziare a fumare, ne sono prova le più recenti statistiche sul consumo di tabacco nei più giovani e sull’abbassamento di età dei neo-fumatori.
Forse sarebbe più efficace spiegare il problema, piuttosto che fare finta di demotivarlo o di creare paura tramite immagini shock. Si potrebbero introdurre nelle campagne antifumo dei suggerimenti psicologici pratici o metodi alternativi per esempio suggerendo come smettere con le sigarette elettroniche. Voi cosa ne pensate in merito?
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