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Legalizzazione a Scopo Ricreativo della Cannabis

Legalizzazione a Scopo Ricreativo della Cannabis

La legalizzazione a scopo ricreativo della Marijuana nel 2018 in Italia e nel resto del Mondo

La Marijuana è senza dubbio la pianta più amata, ma anche la più odiata, tra legalizzazioni e proibizioni, utilizzata sia per scopo ricreativo che terapeutico, fa sempre parlare di sé e crea opinioni divergenti. C’è chi ancora oggi la definisce droga leggera, chi la chiama droga e basta e chi non la chiama affatto e preferisce consumarla in silenzio. In Italia la legge identifica ancora la Cannabis come una droga, quindi è ancora una sostanza illegale. La legalizzazione a scopo ricreativo sembra ancora un miraggio per gli italiani.

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Come sarebbe se…

La legalizzazione è un tema ancora molto dibattuto e le fazioni politiche che cercano di avanzare proposte utili vengono subito bloccate da quelle più conservatrici e tradizionaliste. Ma come sarebbe il nostro Paese se la Marijuana fosse legalizzata? Quali sono i vantaggi che potrebbe trarne non solo lo stato ma anche i comuni consumatori? Quali sono i dati economici e sociali che gli stati più all’avanguardia hanno registrato dopo la legalizzazione a scopo ricreativo e terapeutico?

La legalizzazione in Italia

In Italia la prima proposta di legge avanzata è stata quella del 16 Luglio 2015, bipartisan, più di tre anni fa. Nello specifico la proposta di legge sottoscritta da 218 parlamentari, prevedeva:

Possibilità di detenere 5 grammi di Marijuana per uso personale ricreativo fuori casa, 15 grammi in casa.

Possibilità di coltivare almeno fino a 5 piante, ma divieto di rivenderle.

Divieto assoluto per i minorenni.

Possibilità per i maggiorenni residenti in Italia di coltivare in associazioni senza scopo di lucro con un massimo di 50 membri (i famosi Cannabis Club).

Possibilità, previa autorizzazione e con licenza dei Monopoli, di rivendere al dettaglio la Cannabis.

Vietata importazione ed esportazione.

Possibilità di auto-coltivazione per uso terapeutico, prescrizione e dispensazione dei farmaci a base di cannabis.

Il testo originale è stato successivamente rimaneggiato e limitato al solo uso terapeutico. Dopo successivi rimandi e modifiche, al giorno d’oggi ancora non si vedono risvolti positivi per i consumatori di Marijuana e l’argomento è stato completamente accantonato durante l’ultima campagna elettorale.

In Italia oggi

In Italia dunque attualmente l’uso della Cannabis a scopo ricreativo non è legale. Da qualche tempo però sfruttando un po’ furtivamente l’incertezza della legislazione, è stato introdotto nel nostro Paese un tipo di erba innocuo chiamato “Cannabis Light” sull’esempio dei vicini Svizzeri. Rivenduta da circa 400 distributori in Italia, questo tipo di Marijuana contiene quantità irrisorie di THC (fino allo 0,6%), che rispettano i limiti legali e alti quantitativi di CBD, il principio attivo che agisce sul sistema endocannabinoide del nostro organismo, attivando o inibendo recettori come Serotonina 3 o CB1 provocando effetti distensivi, per nulla assimilabili a quelli della marijuana cui siamo convenzionalmente abituati a intendere.

La legalizzazione nel Mondo

Per quanto riguarda la Cina e il Giappone, dove vigono legislazioni poco tolleranti, il tema legalizzazione a scopo ricreativo è visto con occhio distante e molto lontano sembra il giorno in cui le cose potrebbero cambiare.

In Georgia la situazione è diversa e il possesso di piccole quantità di cannabis per uso personale è stato legalizzato da poco.

L’India è un po’ più flessibile e permette il possesso, l’utilizzo, la vendita e la coltivazione solo in caso di autorizzazione, che deve essere rilasciata dal Governo e che viene concessa solo in casi specifici.

In Iran la situazione è un po’ particolare e l’erba può essere coltivata solo in caso di scopo alimentare, qui sono infatti molto utilizzati i semi della canapa per produrne l’olio, venduto poi senza problemi.

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Anche la Cambogia è più elastica per l’utilizzo, la coltivazione e la distribuzione della cannabis, pur rimanendo ufficialmente illegale.

In Europa la situazione è abbastanza controversa, la legalizzazione a tutti gli effetti non è ancora stata messa in atto, ma alcuni stati hanno fatto dei passi avanti al riguardo.

L’Olanda ad esempio ha escluso ormai da molti anni la pena sul possesso, la coltivazione, il trasporto e la vendita della Marijuana: può essere infatti rivenduta in luoghi autorizzati, i famosissimi “coffee shop“.

In Spagna anche sono stati fatti dei passi avanti ed è possibile, anche se solo all’interno delle mura domestiche, consumare e coltivare cannabis. Escluso è invece l’uso nei luoghi pubblici e vietato il trasporto.

In Portogallo la situazione è diversa e dal 2001 il possesso e l’uso della cannabis, come di ogni altro tipo di droga, è stato depenalizzato, ma non deve superare i limiti legali sul fabbisogno personale.

In Svizzera la coltivazione è stata legalizzata, anche se solo in alcuni cantoni, il possesso è stato depenalizzato, ma la vendita e l’utilizzo delle droghe leggere resta comunque illegale.

In Belgio la situazione è simile e nonostante la Marijuana resti illegale, la coltivazione e il possesso sono stati depenalizzati a patto che la pianta sia femmina.

L’America e la legalizzazione a scopo ricreativo

L’America ha invece completamente allargato i suoi orizzonti verso il consumo e la coltivazione di erba, la legge è molto più flessibile e molti stati hanno ottenuto la legalizzazione anche a scopo ricreativo da metà settembre. Alaska, Colorado, Maine, Massachusetts, Nevada, Oregon e Stato di Washington già sotto il governo di Obama hanno approvato la legalizzazione per uso ricreativo. In Canada i cittadini potranno consumare e comprare legalmente la Marijuana  per scopo ricreativo. Il Parlamento ha da poco approvato la legalizzazione con 52 voti positivi del Senato, solo 29 contrari e 2 astenuti. Anche la coltivazione, fino a quattro piante, è stata approvata.

All’inizio del 2018 anche la California, già flessibile sul consumo terapeutico, ha approvato la legalizzazione per uso ricreativo.

legalizzazione a scopo terapeutico

I dati economico-sociali registrati dopo la legalizzazione a scopo ricreativo

Prendendo in esempio proprio la California, si stima che nel 2020 il mercato della Cannabis ricreativa arriverà ai 7 miliardi di dollari annui. Il risparmio che proverrà dalla fine della lotta alle attività di spaccio sarà di 100 milioni di dollari. In Colorado e Washington il fisco ha riscosso notevoli incassi: il Colorado nei primi 3 anni dopo la legalizzazione è arrivato a mezzo miliardo di dollari, lo Stato di Washington invece 220 milioni.

Analizzando l’aspetto sociale invece:

Tra gli adolescenti l’uso di Marijuana non è aumentato, anzi ha registrato un calo del 3,8 % negli anni tra il 2009 e il 2015.

Gli arresti sono notevolmente diminuiti, di conseguenza gli Stati hanno risparmiato milioni di dollari.

Gli incidenti stradali per stato alterato non sono aumentati, hanno anzi registrato un calo del –18% in Colorado dal 2014 al 2015, e un -8% dal 2013 al 2014.

L’Italia potrebbe assolutamente trarre beneficio dalla legalizzazione, soprattutto per quanto riguarda il settore economico, che è ancora in una fase di crisi. Potrebbe spezzare i passi alle tantissime organizzazioni criminali, camorristiche e mafiose che approfittano del proibizionismo per mantenere e nutrire il proprio business. E se questo business fosse di Monopolio dello Stato? È innegabile ormai che i consumatori di Cannabis in Italia sono un numero decisamente considerevole. Noi italiani siamo al secondo posto per consumo in Europa. Possiamo continuare con questa politica proibizionistica medievale mentre tutto il mondo fa passi in avanti?

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