Cannabis Social Club in Italia: più difficile che nel resto d'Europa
Anche l’
Italia ha il suo primo
Cannabis Social Club: si trova in
Puglia, nel cuore del Salento, precisamente nel comune di
Racale. Questi circoli non sono una novità per l’
Europa. Sono infatti diffusi un po’ dappertutto, basti pensare che nella sola
Francia ce ne sono all’incirca
160.
Ma cosa sono questi centri, e perché la loro realizzazione in Italia appare così difficoltosa?
Cosa sono questi club
Sono degli istituti dove si coltiva legalmente la
cannabis da utilizzare esclusivamente a scopo terapeutico. Nel resto dell’
Europa, infatti, da tempo la cannabis viene utilizzata come terapia antidolorifica per i malati terminali, mentre nel nostro Paese questo utilizzo è stato introdotto solo di recente, e non senza polemiche. I componenti del club salentino, dunque, si ritroveranno nella curiosa condizione di coltivare erbe che in Italia sono ancora illegali; un paradosso legislativo che pone non pochi problemi di carattere etico e sociale.
A promuovere e a sostenere il progetto che ha portato alla realizzazione del Cannabis Social Club di Racale è stato proprio il sindaco del comune,
Donato Metalo, il quale ha potuto contare sull’aiuto di due giovani attivisti,
Lucia Spiri e
Andrea Trisciuoglio, entrambi affetti da
sclerosi multipla, una delle malattie che potrebbe beneficiare dell’uso terapeutico della cannabis. Non solo: hanno collaborato alla nascita del club anche l’onorevole
Rita Bernardini, appartenente al
Partito Radicale, da sempre a favore della legalizzazione delle droghe leggere (non solo a scopo terapeutico), e
Mina Welby che rappresenta l’associazione nata in memoria di
Luca Coscioni.
Per ora
Racale è l’unico centro in cui è possibile trovare un Cannabis Social Club in
Italia ed è difficile stabilire come si evolverà la situazione nel corso del tempo soprattutto alla luce delle nuove tendenze legislative. Secondo voi come andrà a finire?