Un gruppo di ricercatori americani dell’Università di Pittsburgh ha condotto uno studio sperimentale che potrebbe rappresentare una svolta nella
campagna contro il tabagismo. La ricerca prevede di diminuire la percentuale di nicotina presente nelle sigarette, passando al consumo delle “
sigarette extralight”, ed ha coinvolto un campione di
840 fumatori che in
6 settimane sono passati dal fumare
21 sigarette al giorno a
16 e, dopo un percorso di un mese, il
35% dei volontari hanno deciso di smettere di fumare.
Tuttavia, gli esperti ci tengo a ricordare che non è la nicotina a creare problemi di salute, bensì il rischio deriva dalla combustione del tabacco. Il fumo di sigarette è ormai ampiamente riconosciuto come il più importante fattore di rischio per l’insorgenza del tumore al polmone. La probabilità di svilupparlo è più alta di
14 volte nei tabagisti rispetto ai non fumatori. Aumenta fino a
20 volte in chi consuma oltre
20 sigarette al giorno. In
Italia i prodotti a base di tabacco sono responsabili di oltre
9 decessi su
10 per cancro al polmone. E il fumo passivo è associato ad un incremento della probabilità di sviluppare questa neoplasia di circa il
30%.
Di sicuro i volontari erano comunque ben predisposti, tanto che solo una modesta percentuale di loro ha deciso di smettere. Credo che l’unico modo davvero efficace per smettere di fumare, sia volerlo veramente. La forza di volontà è veramente l’unico modo per rinunciare alle nostre amate bionde. Agopuntura, sigarette elettroniche, cerotti, gomme da masticare, sono soltanto dei palliativi. Non credete anche voi?
Per visionare la ricerca, è possibile consultare
The New England Journal of Medicine.