Una nuova iniziativa popolare punta a un incremento secco di 5 euro sul prezzo dei pacchetti di sigarette, con un duplice obiettivo: accelerare la riduzione del fumo in Italia e garantire fondi aggiuntivi al Servizio sanitario nazionale. La raccolta firme è partita e riaccende il dibattito su prezzi, accise e politiche di prevenzione, mentre l’Unione europea spinge verso una “generazione senza tabacco” entro il 2040.
Perché la proposta arriva ora
L’Italia resta tra i Paesi dell’UE con pressione fiscale sul tabacco e prezzi al dettaglio più contenuti rispetto a mercati come Francia, Irlanda o Scandinavia. Proprio per questo i promotori ritengono che un aumento significativo del prezzo sia una leva efficace per allineare il Paese agli standard europei più ambiziosi in materia di salute pubblica.
A livello comunitario, il Piano europeo di lotta contro il cancro fissa l’asticella: meno del 5% di fumatori entro il 2040. La leva fiscale è considerata tra gli strumenti con il miglior rapporto costo-efficacia per disincentivare l’iniziazione al fumo tra i giovani e favorire la cessazione tra gli adulti.
Come funzionerebbe l’aumento
La proposta chiede un rincaro fisso di 5 euro per pacchetto. Non è un ritocco graduale: si tratta di un salto di prezzo che, nelle intenzioni, dovrebbe incidere subito sui comportamenti di consumo. L’extra gettito verrebbe vincolato al SSN, con priorità a prevenzione, programmi di cessazione e copertura di trattamenti per le patologie fumo-correlate.
Gli studi internazionali indicano che un aumento consistente del prezzo riduce i volumi: la sensibilità è maggiore tra gli under 25 e tra chi fuma saltuariamente. In parallelo, la riallocazione delle entrate verso la sanità crea un effetto “circolare”: meno danni, più risorse per curare e prevenire.
Pro e contro: cosa dicono evidenze e operatori
I possibili benefici
- Riduzione della prevalenza del fumo, con impatti attesi su ricoveri, malattie cardiovascolari, tumori e patologie respiratorie.
- Entrate dedicate alla sanità, utili a finanziare ambulatori antifumo, campagne informative, terapie sostitutive della nicotina e farmaci per smettere.
- Allineamento agli obiettivi UE su prevenzione e riduzione del carico di malattia.
Le criticità da gestire
- Regressività dell’imposta: l’aumento pesa proporzionalmente di più sui redditi più bassi. La mitigazione richiede voucher/terapie gratuite per smettere e campagne mirate.
- Rischio di mercato illecito e transfrontaliero: differenziali marcati di prezzo con Paesi vicini possono alimentare contrabbando e acquisti oltreconfine. Servono controlli e cooperazione doganale.
- Impatto sulla rete delle tabaccherie: cali di volume possono comprimere i margini. Possibili misure di accompagnamento includono diversificazione dell’offerta e sostegni alla transizione.
Quanto vale per lo Stato: come leggere i numeri
Il gettito dipenderà da tre fattori: volumi di vendita dopo il rincaro, struttura di accise e IVA e quota effettivamente vincolata al SSN. La letteratura mostra che i rialzi netti di prezzo riducono la domanda, ma, entro certi intervalli, l’aumento per pacchetto può comunque tradursi in maggiori entrate. Per valutazioni corrette serviranno stime ufficiali su consumi, elasticità per fascia d’età e impatto sul mercato illecito, oltre a una chiara architettura normativa di destinazione delle risorse.
E-cig e riscaldatori: saranno toccati?
La proposta si concentra sui pacchetti di sigarette tradizionali. Resta aperta la questione dei prodotti a rischio ridotto, come sigarette elettroniche e tabacco riscaldato, oggi soggetti a regimi fiscali differenti. I decisori dovranno evitare disparità che spingano i consumi verso alternative non regolamentate o appetibili per i più giovani, mantenendo coerenza con le linee guida europee e con il principio di “riduzione del danno” sostenuto da parte della comunità scientifica.
L’iter: come procede una legge di iniziativa popolare
In Italia le proposte di legge popolari richiedono la raccolta di firme certificate e vengono poi depositate in Parlamento. L’esame nelle Commissioni competenti e in Aula non è automatico né garantito nei tempi: la pressione dell’opinione pubblica e l’allineamento con l’agenda europea possono però accelerare il calendario. Nel frattempo, Regioni e Comuni possono rafforzare interventi complementari su prevenzione e cessazione.
Cosa può accompagnare la leva fiscale
- Programmi gratuiti e capillari per smettere di fumare, integrati nella medicina territoriale.
- Campagne di educazione mirate ai giovani e alle fasce più vulnerabili.
- Standard di confezionamento più neutri, limitazioni di marketing e tracciabilità rafforzata della filiera per contrastare l’illecito.
- Monitoraggio trasparente di prezzi, consumi, gettito e impatti sanitari, con report pubblici periodici.
In sintesi
Un aumento di 5 euro a pacchetto rappresenta una scelta di politica sanitaria forte e immediata. Può produrre benefici misurabili in termini di salute e risorse per il SSN, a condizione di essere inserito in una strategia integrata: sostegno alla cessazione, prevenzione, contrasto all’illegale e attenzione all’equità sociale. La partita, ora, si sposta tra piazze, tabaccherie e Parlamento, con l’Europa sullo sfondo a dettare l’orizzonte del 2040.





