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THCV: il Fratello più Mite e Moderato del THC

THCV: il Fratello più Mite e Moderato del THC

Il THCV o Tetraidrocannabivarina è un cannabinoide simile al THC ma fornisce a chi lo assume un tipo di “high” diverso, con una sensazione intensa che aumenta rapidamente ma che diminuisce altrettanto velocemente riducendo esperienze negative legate per esempio all’ansia.

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Cosa dice la scienza sul THCV

Le recenti ricerche dimostrano anche il grande potenziale medico. Il THCV è uno dei tanti cannabinoidi che si trovano nella marijuana e sebbene sia attualmente quasi sconosciuto rispetto al THC e al CBD, questo cannabinoide può essere apprezzato per il suo effetto mentale particolare e per il potenziale medico che porta con sé.

Perché il THCV sarà sempre più apprezzato in futuro

Non c’è dubbio che il THCV diventerà un principio attivo molto apprezzato e ricercato tanto dai coltivatori quanto dai consumatori, che cercheranno sempre più frequentemente alternative a strain eccessivamente potenti che dominano ormai il mercato e che mal si combinano con il consumo quotidiano.

Il THCV è simile al più famoso cannabinoide THC (tetraidrocannabinolo) anche nella sua struttura molecolare. Ma rispetto al THC, i ceppi con THCV elevati potrebbero essere un’ottima scelta per coloro che beneficiano degli effetti del tetraidrocannabinolo ma che soffrono degli effetti avversi come la paranoia e qualche forma di ansia.

Antagonista del THC o alleato?

Un articolo pubblicato sul Journal of Psychopharmacology documenta come il THCV cambia il ruolo del THC. I risultati mostrano che il THCV può influenzare positivamente i possibili effetti negativi dell’assunzione di THC, come deliri e compromissione della memoria a breve termine. I risultati non si fermano qui.

Il THCV può anche essere in grado di arrestare o ridurre il battito cardiaco accelerato che il THC può causare. Gli autori dello studio hanno anche sottolineato che, nonostante un leggero aumento dei livelli di ansia, se somministrato da solo può mostrare segni di miglioramento nei soggetti sottoposti a test di memoria.

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Questi risultati mostrano che il THCV può produrre un “effetto spugna” sul THC, riducendo così gli effetti negativi del consumo e il suo effetto inibitorio sulla capacità psicologica dell’assuntore.

Un’altra differenza importante è stata riscontrata nella così detta “fame chimica“. È normale sviluppare un senso della fame atavico assumendo tetraidrocannabinolo ma al contrario, il THCV sembra avere un effetto soppressore dell’appetito, quindi è utile per le persone che cercano di perdere peso o solo per le persone che non vogliono consumare quantità eccessive di cibo durante il consumo di cannabis.

Una pianta dalle mille proprietà

Ne emerge che la cannabis è sempre più considerata una pianta con elevate proprietà medicinali, ricca di cannabinoidi che attivando il sistema endocannabinoide già presente nel nostro corpo, innescano meccanismi medicinali nell’organismo.

Il THC e il CBD sono i due principi attivi più studiati in questo campo, principalmente perché hanno ricevuto la massima attenzione dalla ricerca scientifica. Il THC è un noto analgesico e il CBD è onorato per le sue proprietà anti-infiammatorie.

La ricerca è ancora agli inizi e un giorno il THCV potrebbe unirsi a questi giganti nel pantheon medico. Un documento pubblicato sul British Journal of Pharmacology mostra che questo cannabinoide ha proprietà antiossidanti e la capacità di attivare i recettori CB2.

Gli autori spiegano che i cannabinoidi come il THCV possono essere una terapia preziosa per alleviare i sintomi della malattia di Parkinson e ritardare la degenerazione dei neuroni. Inoltre il THCV sembra svolgere anche un ruolo importante nel diabete perché ha la capacità di regolare i livelli di zucchero nel sangue e influire positivamente sulla resistenza all’insulina.

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