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Olio di CBD Illegale: Ennesimo Passo Indietro dell’Italia

Olio di CBD Illegale: Ennesimo Passo Indietro dell’Italia

L’olio di CBD in Italia è uno stupefacente inserito nel testo unico e nella tabella dei medicinali, sezione B. Questo significa che ad oggi, gli oli in commercio nei negozi sono probabilmente da considerarsi illegali.

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È il risultato di un decreto pubblicato dal Ministero della Salute il 1° Ottobre, ed entra quindi in vigore oggi, che recita: “Nella tabella dei  medicinali, sezione  B, del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni, è inserita, secondo l’ordine alfabetico, la seguente categoria di sostanze: composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di Cannabis”.

In base alla premessa della clausola unica del decreto, si è spiegato che uno dei motivi della decisione era che l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sta valutando la richiesta di autorizzazione ad avviare la vendita di un farmaco in soluzione orale contenente cannabidiolo. Il farmaco è stato autorizzato dalla European Medicines Agency (EMA) per la commercializzazione. Si tratta di Epidiolex, un farmaco a base di CBD prodotto da GW Pharmaceuticals.

Secondo il dottor Marco Ternelli, farmacista esperto in questo tipo di composti, non tutto è perduto. “Gli oli a base di CBD sono stati inseriti nella tabella B sezione medicinali, ma non nella tabella II, quella in cui è contenuta la cannabis. Quindi uno scenario è che qualunque olio o estratto contenente CBD è considerato un farmaco e uno stupefacente. L’interpretazione salvifica potrebbe essere quella di dire: la tabella dei medicinali vale solo per i farmaci, e quindi i prodotti al CBD non considerati tali, non possono fare riferimento a quella tabella”.

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Ad ogni modo, comunque vada, è un decreto che avrà ripercussioni anche sui farmacisti e sulle preparazioni. “E’ una faccenda complicata. Il farmacista o le aziende che hanno il CBD naturale, in cristallo, non dovrebbero considerarlo come uno stupefacente, ma se il farmacista lo mette in olio o in capsule ad uso orale, quello che ha fabbricato è un farmaco stupefacente. Il problema è che non avevo una sostanza stupefacente prima”.

Non resta che vedere se il Ministero fornirà informazioni specifiche, come la percentuale di prodotti che possono essere considerati integratori ma al momento non ci sono molte interpretazioni per il decreto.

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